Pioniere in questa nuova tecnica nota come "ricostruzione con lembo Diep", con 250 interventi di ricostruzione, è Fabio Santanelli, titolare della cattedra di chirurgia plastica della II facoltà di medicina e psicologia dell'Università la Sapienza di Roma: "Dall'avvio della Breast unit all'ospedale sant'Andrea di Roma nel marzo 2004 abbiamo avuto una costante crescita di richieste di questo intervento - afferma Santanelli, che per primo ha eseguito questa tecnica in Italia nel 1998 - completando già dal secondo anno la disponibilità data dall'ospedale di un intervento a settimana".
Ma di cosa si tratta? In pratica, spiega l'esperto, si effettua una “addominoplastica” ad uso della ricostruzione del seno: un lembo di tessuto cutaneo e grasso dell'addome viene cioè trasferito sul petto a ricomporre la mammella persa. Le ricostruzioni con tessuti autologhi, e in particolare tra questi quella con il lembo Diep, afferma Santanelli, "offrono la possibilità di riavere una coppa della mammella quanto più possibile simile a quella naturale, per consistenza al tatto, calore e comportamento in movimento. Addirittura il seno così ricostruito ingrassa e dimagrisce con il resto del corpo e affronta i normali processi dovuti al trascorrere del tempo, senza una marcata differenza con l'altro seno". Altro aspetto positivo della ricostruzione con lembo Diep è che nella grande maggioranza dei casi si può eseguire nello stesso momento operatorio dell'intervento di asportazione della mammella malata.
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