venerdì 20 maggio 2011

Perchè si parla di Colesterolo buono e Colesterolo cattivo?

Si tratta di una semplificazione per indicare il complesso lipoproteico che contiene il colesterolo. Il colesterolo totale infatti non misura la semplice molecola lipidica di colesterolo, ma il composto che lo contiene.
 
  • Le LDL, una classe di lipoproteine a bassa densità, rivestono il colesterolo diretto dal fegato ai diversi organi e tessuti; qualora il colesterolo non venga prelevato, le LDL restano nel circolo ematico e, soprattutto per ossidazione dei radicali liberi, possono subire delle alterazioni, alle quali segue spesso una reazione infiammatoria che è all’ origine della placca ateromatosa. Vengono denominate colesterolo cattivo.
  • Le HDL, lipoproteine ad alta densità, rivestono il colesterolo che va dai tessuti al fegato, organo che lo metabolizza per smaltirlo, e sono indicate come colesterolo buono.
 
E’ quindi il rivestimento proteico che conferisce alle lipoproteine un significato protettivo o di rischio cardiovascolare.
 
Ma per capire meglio, facciamo un passo indietro e spieghiamo cosa sono le Lipoproteine.
 
Le lipoproteine, particelle microscopiche di forma sferica che circolano nel sangue, sono formate da grassi (colesterolo e trigliceridi) e proteine. Questi composti si possono suddividere in 5 grandi classi: CHILOMICRONI, VLDL, IDL, LDL, HDL, che ne riflettono la diversa composizione relativamente alla loro densità.
 
I grassi non si sciolgono nel sangue, perché questo è costituito per il 55% di acqua, e vengono quindi trasportati dalle “Lipoproteine”, che al pari di una calamita hanno una doppia polarità: all’esterno, si trova la loro parte che ha affinità con l’acqua (idrofila), e che permette al composto di restare disciolto nel sangue, mentre all’interno vi è la parte lipofila, che ha affinità per i grassi (colesterolo e trigliceridi).

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